Il nostro percorso alla scoperta delle razze oggi ci porta dall’unico cane specializzato nella ricerca del tartufo: il Lagotto Romagnolo. Andiamo a scoprire qualcosa in più su questo bellissimo cane da acqua dal tipico pelo ispido e arricciato, dal carattere dolce e affettuoso, ideale come sia come cane da ricerca del tartufo che da compagnia.
In questo post tratteremo:
- IL LAGOTTO ROMAGNOLO: ORIGINE E STORIA
- CARATTERISTICHE E ASPETTO FISICO DEL LAGOTTO ROMAGNOLO
- PERCHÉ PRENDERE UN LAGOTTO ROMAGNOLO
- CURIOSITÀ SUL LAGOTTO ROMAGNOLO
- IL LAGOTTO ROMAGNOLO: LA NOSTRA ESPERIENZA
- LINK UTILI PER CONOSCERE MEGLIO IL LAGOTTO ROMAGNOLO
IL LAGOTTO ROMAGNOLO: ORIGINE E STORIA
La storia del Lagotto Romagnolo, come quella di tante altre razze, è molto antica e inizia in Oriente. Fin da tempi remoti infatti, grazie agli scambi commerciali che le popolazioni occidentali avevano con le quelle orientali, molte razze provenienti dal sud-est asiatico si diffusero in Europa.
Diversi ritrovamenti durante scavi archeologici nell’Italia nord-orientale risalenti all’epoca etrusca (VI e V secolo a.C.), ritraggono un cane di medio piccole dimensioni dal pelo arricciato a fianco dei cacciatori. Tra le più importanti raffigurazioni sicuramente bisogna citare le raffigurazioni di caccia e pesca della Necropoli Etrusca di Spina (FE), dove l’antenato del nostro amico a quattro zampe appare sistematicamente.
Dall’epoca etrusca in poi dunque, gli antenati del Lagotto Romagnolo si diffusero da Ravenna, attraverso delle valli di Comacchio e del Veneto, fino al Friuli Venezia Giulia e l’Istria.
Da dove deriva allora il nome “Lagotto Romagnolo”?
Il “Càn Lagòt”, in dialetto romagnolo “cane da acqua”, nasce come cane da riporto, molto abile a recuperare la selvaggina nei luoghi paludosi e a nuotare diverse ore senza sentire freddo grazie al suo pelo ispido. Si pensi che addirittura a volte questi cani si tuffavano in acqua rompendone velo di ghiaccio che si formava in superficie e si immergevano per riportare a riva i volatili abbattuti. Erano i quindi cani ideali per affiancare i “vallaroli” delle lagune romagnole, i quali avevano già compreso le loro doti e la loro intelligenza tanto da alternare all’attività di caccia quella della ricerca del tartufo.
Il Lagotto Romagnolo, a differenza di altre razze a pelo raso, penetrava infatti senza indugio nel fitto sottobosco alla ricerca del pregiato tubero. Questo doppio utilizzo permise a questa razza di non estinguersi sia nel momento in cui le paludi vennero bonificate a fine 1800, che in seguito quando a causa di disboscamenti in pianura il tartufo divenne sempre più difficile da trovare.
Nella prima metà del ‘900 l’integrità fenotipica e genotipica del Lagotto Romagnolo venne messa a dura prova dai tartufai dell’epoca dato che alla razza canina pura veniva preferito l’incrocio con razze più robuste e resistenti. A partire dagli anni ‘70 però iniziò la ricostruzione genetica del Lagotto Romagnolo, grazie a un gruppo di cinofili romagnoli guidati dal presidente del locale gruppo cinofilo Quintino Toschi, l’allevatore e giudice E.N.C.I. Francesco Ballotta e il cinofilo Rag. Lodovico Babini: fu così che la razza venne salvata dall’incuria di chi la deteneva fino ad essere riconosciuta ufficialmente dall’E.N.C.I. nel 1992.
IL LAGOTTO ROMAGNOLO: ASPETTO FISICO E CARATTERE
Il Lagotto Romagnolo è un cane ben proporzionato di taglia da medio a piccola, rustico e con un pelo ispido a tessitura lanosa che forma stretti riccioli a forma di anello con evidente sottopelo.
Di seguito illustriamo ne illustriamo sue caratteristiche fisiche:
- Peso:
- Maschio: 13-16 kg
- Femmina: 11-14 kg
- Altezza:
- Maschio: 43-48 cm
- Femmina: 41-46 cm
- Vita media: 14-17 anni
È un cane che gode di ottima salute, tra i più longevi, grazie alla sua forza e resistenza. È capace di resistere a condizioni climatiche avverse e necessita raramente di cure aggiuntive ad eccezione di una dieta equilibrata. Si sottolinea però una propensione alle malattie da accumulo lisosomiale o LSD che vanno diagnosticate con dei test.
Grazie alla sua consistenza lanosa, il manto del Lagotto Romagnolo è impermeabile, specialmente il suo fitto sottopelo che gli garantisce inoltre un’ottima protezione dalle temperature rigide invernali. Il suo manto necessità però di un’accurata manutenzione poiché se non viene tagliato tende ad infeltrirsi
Come avrete già potuto immaginare il nostro ricercatore di tartufi è un cane dotato di un olfatto finissimo. Quando lavora non è distratto dall’odore della selvaggina dato che il suo istinto venatorio è ormai scomparso, ma è ancora un ottimo cane da riporto.
Dal punto di vista caratteriale è un cane molto dolce e docile. La sua mansuetudine, intelligenza e ubbidienza lo rendono un cane semplice da educare. È un perfetto cane da compagnia, si lega molto al proprio padrone ed è infine un ottimo avvisatore.
PERCHÉ PRENDERE UN LAGOTTO ROMAGNOLO
Le doti fisiche e caratteriali rendono il Lagotto Romagnolo un cane perfetto per la ricerca dei tartufi ma anche un ottimo compagno di vita per i neofiti del mondo della cinofilia, data la sua indole equilibrata.
Il lagotto è un cane estremamente intelligente, sveglio, volenteroso e obbediente.
Può essere un perfetto cane di compagnia per le famiglie, grazie anche alla sua pacatezza che non lo rende mai impulsivo o agitato.
Ti consigliamo di scegliere un Lagotto Romagnolo se:
- Sei alla ricerca di un ottimo alleato nella ricerca dei tartufi
- Sei una persona attiva e ti piacciono le uscite all’aria aperta
- Sei alla ricerca di un cane docile e adatto alla famiglia
- Cerchi un cane che non perda pelo (vedi curiosità sul Lagotto Romagnolo)
Ti sconsigliamo di scegliere un Lagotto Romagnolo se:
- Sei una persona pigra
- Non ami le attività all’aria aperta, in campagna o nei boschi
- Hai poco tempo da dedicargli per farlo uscire e vivi in appartamento o in città
- Non ami che passi gran parte del tempo con il naso a terra!
LINK UTILI PER CONOSCERE MEGLIO IL LAGOTTO ROMAGNOLO