La filariosi è una malattia veicolata dalle zanzare ed in particolare, secondo recenti studi, è la zanzara tigre la maggiore responsabile della diffusione della malattia. A seconda del parassita veicolato, la filariosi può presentare una forma cardiopolmonare (causato da Dirofilaria immitis) oppure cutanea (causato da Dirofilaria repens).
La forma più grave è la filariosi cardiopolmonare.
Le larve del parassita Dirofilaria immitis entrano nel sistema circolatorio e, una volta diventati vermi adulti (lunghi anche 15 cm), si insediano nelle vicinanze di cuore e polmoni, provocando disturbi cardiaci e respiratori. Crescono e si diffondono in maniera massiccia tanto che, se la malattia non viene diagnosticata e curata in tempo, può portare alla morte del nostro animale. I vermi adulti delle larve di Dirofilaria Repens, invece, vanno a localizzarsi nel sottocute, procurando danni decisamente minori.
La filariosi è una malattia piuttosto subdola in quanto inizialmente non dà alcun sintomo nel cane, poiché i vermi, annidati nell’animale prima di diventare adulti, ci mettono molto tempo prima di cominciare a recare danni all’organismo che li ospita. Questo costituisce un grosso svantaggio per poter diagnosticare la malattia in tempo, infatti molto spesso quando ci si accorge della presenza della filaria nel cane, ormai è troppo tardi per poterla combattere.
I sintomi più comuni sono: prurito, noduli sottocutanei, stanchezza, tosse secca sotto sforzo, anemia, inappetenza, difficoltà respiratorie, edema polmonare, insufficienza cardiaca e qualche volta problemi neurologici.
Per testare la presenza della filaria nel cane, l’unico mezzo è l’esame del sangue, da effettuare velocemente dal proprio veterinario.